Il
Museo Etnografico
Nato
quale primo passo verso la realizzazione di un eco-museo che sintetizza
il patrimonio straordinariamente robusto e variegato dei complessi culturali
della Barbagia Mandrolisai. Accoglie circa 3500 oggetti della tradizione
agro-silvo-pastorale, che vanno dagli utensili delle arti e mestieri ai
loro prodotti, ma anche oggetti reletivi alla sfera magico-religiosa.

"Ferru
pro faere ostias",
strumento per la lavorazione delle ostie
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Alcuni
degli oggetti esposti all'interno del museo, ospitato in locali provvisori,
in attesa di trasferimento nella nuova sede definitiva
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Le
Vecchie Carceri
Le
vecchie carceri o Sa Bovida si trovano in un vecchio edificio
del 700 adibito fino al dopoguerra come carcere di massima sicurezza.
Per accedervi bisogna scendere per una stretta scalinata partendo dalla
via principale di fronte alla chiesa parrocchiale.
Ledificio, realizzato con materiale scistoso e legno di castagno,
è caratterizzato da un sottopassaggio a sesto acuto Sa
Bovida (la volta) di origine ispanica. Gli ambienti interni, oggi
completamente ristrutturati, constano di un piccolo locale che anticamente
era utilizzato come postazione di sorveglianza, di due camere (celle)
riservate alle donne e di una terza camera, priva di qualunque apertura,
destinata ai prigionieri. Nel cortile interno si può ammirare
una antica meridiana.
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Il
portone il legno che dà sulla via
Antonio Mura è stato aggiunto in tempi
recenti, per permettere l'utilizzo della
terza stanza, priva di aperture.

Le
carceri viste dalla via Antonio Mura

La
stanza adibita a corpo di guardia
con l'accesso alla stanza destinata ai prigionieri
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Da una lettera del vicerè Balbiano
ai Ministri di Giustizia d'Aritzo
"Viene così il Capitano di Cavalleria d'Oliena con sei prigionieri
francesi che è riuscito alle nostre armi di arrestare. Voi li farete
custodire in codeste carceri, invigilando perchè non fuggano, ma
al tempo stesso li farete trattare con carità; darete loro due
letti e farete somministrare loro una libbra di carne, ed un bicchiere
di vino. Di tutto ciò che spenderete ne terrete buon conto, chè
ve ne farò rimborsare dalla Reale Cassa, ma soptattutto non permettete
che essi parlino con alcuno, perchè dovete sapere che la malizia
di questa gente si è di fingere bontà e zelo, mentre son
pieni di malizia e di inequità. Mi darete ogni settimana notizie
dei prigionieri ed avrò, spero, luogo di lodare la vostra diligenza.
Cagliari lì 4 ffebbraio 1793
Balbiano
P.S. Riceverete cento scudi per supplire alle scadute spese, di cui darete
conto, e la nota dei prigionieri.
Vi prevengo di non permettere ai prigionieri e massime all'ufficiale di
bordo Reydlet, che ricevano lettere né scrivano a veruno, e se
vi comoda di assegnae una stanza a medesimo ufficiale e tenerlo separato
dagli altri, gradirò la vostra attenzione".
Da
"Lo Strillone" inserto da 2000 Affari -20 novembre 2001
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